Terapia dei disturbi fobici

Psicoterapia delle fobie

psicoterapia delle fobie
Scritto da Adriano Legacci

Psicoterapia delle fobie

Psicoterapia delle fobie. Psicoterapie dinamiche (psicoanalisi e terapia psicoanalitica) e cognitivo comportamentale delle paure e degli stati fobici. 

Psicoterapia delle fobie. La persona che soffre di fobie mantiene un buon rapporto con la realtà e un buon grado di funzionamento dell’io. Chi soffre di fobie non riesce a controllare le proprie reazioni di fronte alla situazione o all’oggetto temuti, ma  è consapevole dell’irragionevolezza della propria ansia.  In ogni caso nel quale la persona sia in grado di avere consapevolezza del proprio problema risulta adeguata una terapia a carattere prevalentemente  espressivo.

Gli interventi di psicoterapia delle fobie maggiormente considerati in letteratura sono:

  • Psicoterapia delle fobie ad approccio psicodinamico
  • Psicoterapia delle fobie ad approccio cognitivo-comportamentale

Psicoterapia delle fobie ad approccio psicodinamico

L’obiettivo della psicoterapia delle fobie ad approccio psicodinamico è quello di rielaborare i termini del conflitto rappresentato simbolicamente dall’oggetto temuto. Si tenta di individuare e favorire l’elaborazione delle pulsioni respinte che determinano lo stato conflittuale. Si cerca inoltre di “riparare” gli oggetti temuti favorendo l’interiorizzazione di un oggetto buono sufficientemente contenitivo.

psicoterapia delle fobie
Alcuni pazienti che soffrono di fobie sono particolarmente restii al trattamento in quanto temono ogni situazione nella quale potrebbero essere giudicati o criticati. Poiché il setting terapeutico è considerata una situazione di questo tipo, la paura transferale di essere umiliati o giudicati può portare i pazienti a saltare frequentemente gli appuntamenti o a interrompere del tutto la terapia.

A causa dell’alta percentuale di comorbità del disturbo, a volte la fobia sociale può essere scoperta soltanto quando un paziente cerca aiuto per altre ragioni. L’imbarazzo e la vergogna sono gli stati affettivi predominanti e il terapeuta che si sintonizza con questi affetti può avere una migliore possibilità di formare un’alleanza terapeutica. Nell’ambito della psicoterapia delle fobie è importante esplorare le fantasie relative al modo in cui una persona immagina di essere percepita dal terapeuta e dagli altri esseri umani. Con alta frequenza si scoprirà che tali fantasie differiscono sostanzialmente da ciò che gli altri effettivamente provano.

Nel contesto della psicoterapia delle fobie è facile imbattersi in forti resistenze al trattamento psicoterapico. La resistenza alla terapia dovrebbe essere affrontata con decisione, poiché in assenza di trattamento questi pazienti possono arrivare ad evitare ogni tipo di relazione sociale, con gravi ricadute nell’ambito dell’affermazione personale e professionale (Schneier et al., 1992).

Anche le ramificazioni interpersonali delle fobie traggono frequentemente beneficio da un approccio psicodinamico. Essendo per lo più confinati in casa, gli individui gravemente agorafobici hanno spesso bisogno di una persona che si prenda cura di loro, per esempio un coniuge o un genitore.

Una comprensione psicodinamica del contesto interpersonale di una fobia può essere cruciale nell’affrontare le resistenze ai trattamenti convenzionali, quali la desensibilizzazione comportamentale e i farmaci.

Psicoterapia delle fobie ad approccio cognitivo comportamentale

L’esposizione all’oggetto temuto è il trattamento predominante dell’approccio cognitivo-comportamentale. La desensibilizzazione sistematica è stato il primo metodo largamente utilizzato per il trattamento delle fobie (Wolpe, 1958); esso implica l’addestramento del paziente ad acquisire la capacità di rilassarsi di fronte all’oggetto temuto. L’esposizione è efficace sia per la fobia sociale che specifica.

Nell’ambito della psicoterapia delle fobie, da un punto di vista cognitivo-comportamentale le risposte comportamentali ed emotive dipendono dal significato attribuito allo stimolo temuto. L’ottica cognitiva si focalizza:

  • sull’individuazione dei pensieri disfunzionali e irrazionali
  • sulla loro messa in discussione
  • sulla sostituzione di forme di pensiero  disfunzionali e irrazionali con pensieri razionali e funzionali e forme di comportamento maggiormente adattive.

Spesso le fobie sono legate all’esistenza di credenze disfunzionali che perdurano tempo nonostante siano causa di sofferenza.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale mette in evidenza la rilevanza di queste distorsioni cognitive e della rappresentazione soggettiva della realtà nell’esordio e nella conservazione delle fobie, come spiegato in questo articolo sulla CBT (Sabbatini P., 2023).

Dagli studi condotti sull’efficacia degli approcci cognitivi-comportamentali è emerso che la combinazione di terapie cognitive con l’esposizione, danno risultati maggiormente positivi (Antony e Barlow, 2004) (Palano Valeria, 2016) (Fontemaggi Anna, 2019)

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

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