Le fobie sociali. La paura di esporsi in pubblico e la paura del giudizio di altre persone
Nel Dsm IV le fobie vengono divise in fobie specifiche e fobie sociali.
Secondo il Dsm IV le fobie sociali sono “caratterizzate da una eccessiva ansia suscitata da situazioni che potrebbero implicare essere sottoposti al giudizio di altre persone, o anche semplicemente essere esposti alla loro presenza”.
Le fobie sociali spesso determinano condotte di evitamento. L’individuo riconosce l’irragionevolezza della paura, tuttavia non riesce a controllarla e a preservare l’integrità delle funzioni dell’Io.
Le fobie sociali sono sottese da un conflitto tra la volontà di esibirsi di fronte altri e il senso di vergogna e di colpevolezza nel farlo. Il fobico sociale è, in uno certo senso, un esibizionista mancato.
Nel contesto operativo e terapeutico è importante approfondire quali situazioni causino il disagio e cosa esse rappresentino per il soggetto, ovvero quale vissuto possano suscitare (per esempio paure, ritorsioni, svalutazione del sé, angoscia di castrazione…). E’ inoltre importante indagare le componenti relazionali e gli stili di attaccamento alle figure genitoriali connessi allo sviluppo del disturbo, oltre ad approfondire le tematiche connesse all’esibizione, e in che modo tali tematiche siano state elaborate in relazione alle figure di riferimento parentale.
Secondo una visione psicodinamica è importante esplorare la fase evolutiva fallico-edipica, fase nella quale appaiono dominanti i temi dell’esibizione e delle angosce di castrazione.
Fobie sociali specifiche o generalizzate
Le fobie sociali possono essere di tipo specifico o generalizzato.
- Le fobie sociali di tipo specifico sono circoscritte a specifiche situazioni o ambiti di prestazione; per esempio una persona può sviluppare una forte ansia solo nel momento in cui è chiamata a parlare in pubblico e continuare a funzionare efficacemente in ogni altro contesto della propria vita: affettivo, sociale e professionale. Nell’ambito della psicologia del lavoro è spesso necessario fronteggiare casi di persone perfettamente in grado di svolgere con piena efficienza ogni tipo di mansione lavorativa, con l’unica eccezione relativa a forti stati di ansia al momento di presentare in pubblico la propria attività e le proprie competenze.
- Le fobie sociali di tipo generalizzato presentano un carattere di maggior gravità in quanto tendono a investire aree diffuse del funzionamento personale. L’ansia può divenire diffusa e pervasiva, ed estendersi ad ogni tipo di relazione sociale e interpersonale, fino a condurre a tentativi di evitamento di ogni circostanza percepita come potenzialmente pericolosa. Si parla in tal caso di Disturbo Evitante di Personalità.
Fobie sociali e disturbo evitante di personalità
Tra coloro che sono affetti da fobia sociale, almeno un terzo soddisfa anche i criteri del DSM-IV relativi alla diagnosi di disturbo evitante di personalità (Chavira, Stein e Malcarne, 2002). Quest’ultimo è tuttavia considerata un disturbo più grave, a insorgenza più precoce, con sintomi più pervasivi.
Salve,
Nella categoria di fobia sociale generalizzata, ricade anche l’antropofobia? Sto facendo una piccola ricerca sull’argomento.
Cara Chiara, l’antropofobia può essere considerata un sottotipo del disturbo d’ansia sociale(o fobia sociale). Con una distinzione. Nella fobia sociale il soggeto non riesce a gestire la paura di essere giudicato negativamente, di essere umiliato o rifiutato dagli altri. Nell’antropofobia l’angoscia è strettamente connessa alla semplice presenza di una o più persone.